Comunicazione e relazione. È chiaro che nei Social a volte non funziona!

Una comunicazione efficace tra persone si ottiene usando tutto quello che si ha a disposizione. Nel Social non è possibile e a volte non funziona.

Per comunicare con una o più persone ci vuole un po’ di relazione. Sì. Ci vuole quello scambio necessario in cui ci si influenza a vicenda. E per ‘influenza a vicenda’ intendo che ognuno lascia qualcosa di sé all’altro, quasi a creare un circolo virtuoso o vizioso. Ma credo che per entrare più facilmente in questo circolo, si ha bisogno di tre tipi di comunicazione. Tutti e tre insieme:

  1. COMUNICAZIONE VERBALE
  2. COMUNICAZIONE NON VERBALE
  3. COMUNICAZIONE PARA VERBALE

Nella COMUNICAZIONE VERBALE, si sa, servono le parole. Si comunica attraverso il linguaggio orale o scritto e per capirsi si devono seguire le regole grammaticali e sintattiche, quelle regole comuni che ci aiutano a comprenderci anche senza conoscerci.

Nella COMUNICAZIONE NON VERBALE, invece, le parole non servono. Cioè, servono sempre nella nostra mente ma non è necessario pronunciarle. Si comunica con lo sguardo, con la mimica, con la postura e l’atteggiamento, la gestualità.

Nella COMUNICAZIONE PARA VERBALE, i protagonisti sono il tono e il volume della voce di chi parla, il ritmo che si usa, le pause. Ma anche il modo di schiarirsi la voce, le risatine che interrompono le parole e tutte le sfumature che si riescono a sfoggiare. Ognuno ha le sue.

Oggi, però, tante discussioni avvengono nei Social network e i tre tipi di comunicazione non si incontrano di frequente. Si può contare solo sulla comunicazione verbale, sul linguaggio scritto. Ma una sfumatura di comunicazione non verbale ce la possiamo permettere anche nei Social, un piccolo aiuto che ci viene incontro: le emoji 🙂

Non è un granché come aiuto ma queste simpatiche faccine che simulano i nostri stati d’animo, a volte ci salvano. Se usate bene hanno la capacità di trasmettere le vere intenzioni di uno scritto. Sono serio/a o sarcastico/a? Sono arrabbiato/a, scostante o vado solo di fretta? Insomma, una faccina con il sorriso o l’occhiolino può far capire a chi ci legge come stiamo parlando e non solo cosa stiamo dicendo. Poca roba ma è tutto quello che abbiamo a disposizione.

Per quanto riguarda la comunicazione non verbale, non abbiamo nessun aiuto. O siamo bravissimi a riprodurre per scritto i suoni onomatopeici e trasformiamo il nostro testo in una sorta di fumetto, o ci dobbiamo rinunciare.

  • Ahahah! (rido di cuore)
  • Eh eh eh! (rido in modo furbesco)
  • Ehm… (sono perplesso)
  • Grrr… (sono arrabbiato)
  • Gulp… (sono sorpreso)
  • Pfui… (sono scettico)
  • ALZO LA VOCE, GRIDO!!! (scrivendo tutto maiuscolo si simula il gridare).

Insomma, qualcosa si può fare ma sempre di simulazione si parla.

Poi c’è il problema della fretta e l’unica comunicazione su cui possiamo contare davvero, quella verbale, spesso viene compromessa. Come ho già scritto, la comunicazione verbale funziona bene quando si seguono le regole della grammatica e della sintassi, altrimenti è difficile capirsi. La fretta e le cattive abitudini ci portano a scrivere senza cura: niente segni d’interpunzione, parole stroncate, sigle improvvisate, verbi un po’ così come ci viene… una Babele!

Come pretendiamo di capirci sempre, di riuscire a comunicare, condividere, entrare nel circolo virtuoso di una buona relazione, di un’efficace comunicazione?

È chiaro che a volte non funziona!

Pat

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