Ritmo nella scrittura Web: devi ascoltare il suono delle parole

Nella scrittura Web, il RITMO è necessario. Ti accompagna nella lettura e non ti lascia, è come se ti prendesse per mano, a farti fare un percorso sicuro e piacevole.

Il ritmo, nella scrittura Web, è dato dalle parole scelte, dal suono che fanno. È dato dalle frasi, dalla loro lunghezza e sequenza. Dal modo in cui si fondono una con l’altra, si agganciano e si sganciano. Dalla punteggiatura.

Si impara molto dalla poesia, si impara ascoltando le parole che si leggono. Sì, ascoltandole. Le parole si ascoltano nella propria mente mentre si leggono e hanno un suono.

Ogni parola ha un suono. La scelta delle parole giuste a formare una frase è un lavoro simile a quello del compositore. Alla fine deve nascere la melodia.

Non siamo abituati ad ascoltare le parole scritte, a sentirne il suono

A scuola nessuno ci ha mai parlato del suono delle parole ma solo del significato. Ma c’è un segreto che ti voglio svelare: se impari ad ascoltare il suono delle parole, il tuo testo acquisterà il giusto ritmo spontaneamente.

Trovo molto emozionante ascoltare il suono delle parole e per farlo devo concedermi il silenzio. Scrivo in assoluto silenzio. Non è una regola, non lo è nemmeno il ritmo ma senza un po’ di ritmo, la scrittura Web rischia di appiattirsi e di essere tutt’altro che piacevole anche se contiene concetti interessanti e utili.

Non dico che devi darti alla poesia ma cerca sempre il ritmo nei tuoi testi scritti per il Web. Come? Inizia con la scelta delle parole. In fondo, per chi scrive sono la materia prima e se devi fare una scelta è bene che sia quella giusta.

Scegli le parole giuste, ascoltale cercando di prediligere quelle che si leggono facilmente. Aiutati con il dizionario dei sinonimi e contrari che trovi anche online; è un valido collaboratore. Scelte le parole, cerca di combinare frasi più corte con frasi medie e più lunghe; ti aiuterà a creare il ritmo giusto.

Una frase lunga trasporta il lettore verso un epilogo; può essere un trasporto veloce che prende in modo rapido, cattura, lasciando quasi senza fiato, può anche dare una sferzata di energia. Poi riposare. Una frase corta, subito dopo, rallenta il viaggio, quasi lo sospende. Crea una pausa piacevole, l’anticamera a una sorpresa. Un respiro e ti sospinge alla frase successiva che magari rimane più morbida: è una frase di media lunghezza. Poi sospende. Di nuovo. E ricomincia il viaggio, prosegue la storia fino alla fine.

Per fare esercizio e per farti un esempio di ritmo, mi sono divertita a scrivere questo testo. Ascolta:

Ne fu rapito all’istante, lo scrittore. La storia lo prese come fosse lì da una vita, una lunga vita ad aspettarlo. Il pennarello scorreva sul foglio quasi avesse fretta. Segni spavaldi, vagamente aggressivi che lasciavano adito alla speranza di qualcosa di grande, fantastico, inaspettato: la storia perfetta. Non c’era il tempo per la riflessione, per l’insicurezza; il cuore batteva a ritmo incalzante e la trama si arricchiva di particolari chimerici. Graffi di penna, tratti d’oceano, onde alte, infuriate a battere la riva sabbiosa. Cresceva, la storia. Si avvolgeva, spezzava lo schema per poi lasciarlo morbido ad affrontare il lettore ansimante. A quel punto attendeva, lasciava spazio, cambiava forma e profumo per dare sollievo.
Lo scrittore aveva sete, l’arsura l’aveva offuscato. Ore a scrivere senza coscienza del tempo, del corpo, della luce. Posò il pennarello blu dalla punta fina e si recò in cucina. Quella caraffa d’acqua fresca gli procurò gioia. Bevve. Si guardò intorno, inquieto. Tutto sembrava diverso da come lo aveva lasciato, sembrava cambiato nel tempo breve di un capitolo soltanto, un capitolo di storia perfetta. Si chiese dove fosse la realtà; tra il pennarello e il suo foglio? o qui, in questa cucina? Bevve ancora. Ma la storia lo chiamava, era insistente come canto di sirena e non gli lasciava tregua, non perdonava l’attesa. Doveva finirla. Lasciò il pennarello e stese le mani sulla tastiera. Scrisse nel buio della sua anima, dove il tempo si era aperto a nuove dimensioni e lo spazio era talmente vasto da non poter più tornare indietro. Scrisse ancora, e ancora.

Pat

Un testo scritto in questo modo rimane fluido, non ha scalini, non ti costringe a percorsi tortuosi. Non inciampa.

Devi considerare che il ritmo di ogni testo è strettamente connesso al contenuto, ai concetti che pretende di condividere. Per questo motivo, nella scrittura Web il ritmo è importante, ha il potere di mortificare il significato di un testo o, al contrario, di elevarlo.

I risultati si ottengono con l’esperienza, facendo molta attenzione ai dettagli. Con l’impegno si può anche acquisire una buona dose di sensibilità e istinto che in questa prima fase aiutano molto.

Pensi di non essere sensibile? Be’, la sensibilità può essere nutrita con le buone letture. Insisto: la poesia aiuta molto. Non pretendere di esserne appassionato per leggere i grandi poeti del Novecento! Puoi benissimo studiare il ritmo dei loro scritti, le parole scelte per dare sonorità ai versi. La punteggiatura, le andate a capo, il gioco che intreccia parole e frasi. Se non ami la poesia, almeno usala a tuo vantaggio!

Devi sapere che il ritmo del testo puoi metterlo a punto nella fase di correzione in cui sei costretto a rileggere il tuo scritto con molta attenzione. A quel punto è utile rileggerlo a voce alta per ascoltarne il suono. La lettura deve essere fluida, senza inciampi e frasi prive di armonia.

In questa fase puoi cambiare le parole, aggiungerle o toglierle, accorciare o allungare le frasi, rivedere la punteggiatura. È un lavoro fatto di dettagli, un editing essenziale per regalare memoria al tuo testo.

Tratto dal mio libro:

Ben Scritto! 8 passi + 1 per scrivere nella Rete in modo efficace
un libro utile, un manuale pratico e denso di buoni consigli, una guida che ti aiuta, passo dopo passo a capire come scrivere un testo che raggiunga l’obiettivo.

Pat

Lascia un commento

error: Content is protected !!