Scrittura: fare l’analisi preliminare

Un modo per avvantaggiarti: fai l’analisi scritta prima di scrivere

Un buon testo non viene dal nulla, lo sai? Per scrivere un buon testo devi prima fare e mettere per iscritto una buona analisi.
Un’analisi preliminare può essere approfondita o veloce, dipende da quel che devi scrivere e da quanto devi scrivere. Dipende dal progetto di scrittura in cui devi impegnarti. Può essere più o meno arduo ma l’analisi va fatta in ogni caso.
Questo concetto vale anche per la scrittura nella Rete. È fondamentale sia che si tratti di articoli o post per siti internet, blog, portali, riviste on line, sia che si tratti della scrittura di un’email, di una newsletter, di una lettera di vendita.

C’è un metodo semplice per fare l’analisi preliminare di un progetto di scrittura: farsi alcune domande. Ora le vediamo ma prima voglio lasciarti 3 imperativi:

  1. Definisci il tema
  2. Identifica il lettore
  3. Focalizza l’obiettivo

A questo punto si possono formulare le domande.

  • Quale sarà il tema di questo scritto? Qual è l’argomento da trattare?
  • A che tipo di lettore mi devo o voglio rivolgere? Chi sarà il mio interlocutore?
  • Cosa voglio comunicare al mio lettore? Cosa voglio ottenere dalla comunicazione?

Ogni volta che scrivi per comunicare qualcosa devi farti almeno queste domande e devi darti delle risposte. L’analisi preliminare va fatta per iscritto. Si prendono appunti sia delle domande che delle risposte. Più il progetto è complesso e più si dovrà fare attenzione all’analisi. Si dovrà iniziare a scrivere, prima di creare la comunicazione vera e propria.

L’analisi preliminare è importante e non deve essere sottovalutata.

Se non definisci bene l’argomento del tuo scritto rischi di andare fuori tema nel momento in cui ti metterai a scrivere.
È più facile di quel che si possa immaginare ma quando si progetta uno scritto anche nei particolari, il rischio è decisamente minore.
Andare fuori tema, lo sai, nella Rete è un errore che può costare caro. Il lettore ha bisogno di trovare le informazioni che cerca e di poterle leggere facilmente e nel minor tempo possibile. Doverle cercare all’interno di un testo confuso che parla di tutto e di più non lo avvantaggia di certo, non credi? Questo può voler dire che molto probabilmente, andrà a cercare informazioni utili da un’altra parte.

Se non identifichi il tuo lettore rischi di sbagliare il messaggio e il modo in cui decidi di comunicarlo.
Il pubblico è molto vario, ha interessi diversi e a seconda degli interessi cambia anche il tipo di attenzione. Una persona può scegliere di leggere un tuo scritto perché si sente parte in causa, si sente coinvolta. Ma per riuscire a coinvolgere una persona devi conoscerla.

Se non focalizzi il tuo obiettivo rischi di non fare centro e tirare da un’altra parte.
Ogni scritto deve partire da un obiettivo preciso, deve avere uno scopo, deve essere pubblicato per ottenere qualcosa. L’obiettivo può essere più o meno chiaro nella tua mente ma devi fermarti a fissarlo meglio mettendolo per iscritto. È sempre utile perché aiuta a non andare mai fuori dai binari e velocizza la fase successiva, quella della stesura del testo.

Questa semplice analisi è valida per ogni tipo di scritto. Può essere approfondita con più domande e con risposte anche molto dettagliate. Dipende tutto dal tipo di progetto che si deve intraprendere. In ogni caso, anche un piccolo, breve, istantaneo post, può avvantaggiarsi di una veloce analisi preliminare fatta a mente. Quella di farsi prima queste domande è una buona abitudine, amica dello scrivere.

Pat

1 commento su “Scrittura: fare l’analisi preliminare”

  1. Ricordo che anni fa andarono di moda, per una sola stagione degli stivaletti da donna inguardabili, un po’ pitonati e un po’ no, con punte aggressive e colorini che andavano dal fucsia alternato all’azzurro per finire in certi arancioni esasperati. Roba oscena. Accadde che l’anno dopo nessuna più le portava. Una personcina di mia conoscenza ammise poi candidamente che erano improponibili e si domandava dove potesse aver trovato il coraggio di metterle. E noi lo sappiamo dove quel coraggio ha invece trovato lei, nella moda… ebbene, essa non si limita a vestirci in modi ridicoli e a renderci tutti uguali come tanti soldatini, ma ci condiziona in tutto, nei cibi, nelle letture e perfino nei modi di scrivere.

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