Se condividi bufale non sei credibile nemmeno tu

Bufale o meglio conosciute come fake news: se le crei o le diffondi fa poca differenza, agli occhi di chi ti segue, NON sei una persona credibile. Se condividi menzogne perché dovrei fidarmi di te?

Bufale o fake news, chiamale come vuoi ma cerca di starne lontano.
Su Facebook come su altri Social, ognuno ha i suoi buoni motivi per essere presente. C’è chi cerca distrazione, chi usa i Social per sfogare le proprie frustrazioni, chi per condividere cose, pensieri, idee, chi per conoscere persone nuove o rimanere in contatto con amici, parenti, conoscenti. Se per alcuni si tratta di un gioco, per molti altri si tratta di una risorsa importante.

Infatti, c’è anche chi, oltre a partecipare a questa vita ‘social digitale’, vuole farsi conoscere, far conoscere il proprio lavoro, le proprie competenze, la propria arte o vuole lanciare un messaggio. In ogni caso, chi ha un’attività in proprio e frequenta un Social network, anche se non fa niente per promuoversi, è responsabile della propria immagine, sempre. E per mantenere integra la propria reputazione, bisogna dare un’immagine di sé all’altezza dell’IMMAGINE che si vuole dare. Ci siamo capiti 😉

Vuoi che gli altri abbiano fiducia in te? Guadagnati questa fiducia.

Il discorso è lungo ma in questo post voglio attirare la tua attenzione sulle famose fake news di cui si parla tanto. Intanto chiamiamole bufale che rende più l’idea.

Anche mettendo da parte l’etica, l’integrità morale, che mi sembrano già degli ottimi motivi per non condividere bufale in un Social, un altro ottimo motivo ti riguarda in prima persona:

le bufale che condividi, influiscono indirettamente sulla tua reputazione.

Magari stai pensando che non sei responsabile di cose che scrivono altri solo perché le condividi sul tuo profilo privato o sulla pagina aziendale. Ma non è così. Sei responsabile eccome delle scelte che fai e di quello che proponi al pubblico che ti segue.

Le persone che ti seguono valutano anche il tuo grado di giudizio, di comprensione, di scelta.

  • Ti fideresti di un idraulico che non ha la capacità di scegliere tra un fornitore corretto e uno che vende materiale di scarsa qualità?
  • Ti fideresti di un ristoratore che si fa convincere da un esaltato qualunque a non usare i nostri prodotti tipici italiani perché li considera tossici?
  • Ti fideresti di un Personal Trainer che non è in grado di valutare tra le varie metodologie di allenamento che impone la moda? No, credo di no. E nemmeno io.

Ma il grado di giudizio, comprensione e scelta non è relativo soltanto all’argomento del proprio lavoro, perché se ti esponi in un Social, le persone giudicano te in prima persona, il tuo carattere e soprattutto la tua capacità di discernimento.

Sei in grado di comprendere, distinguere, giudicare? Se non hai queste capacità nella vita quotidiana, non le hai nemmeno nel lavoro. Perché dovrei fidarmi di te?
Se condividi bufale sul tuo profilo personale o sulla tua pagina aziendale sei una persona che vive di menzogne o non sa riconoscerle. E tra le due non lo so cosa ti farebbe fare più brutta figura!

Ostacolare la diffusione delle bufale online, non è soltanto un dovere etico, è anche un modo per non compromettere la tua reputazione, per non ‘distruggere’ la tua immagine personale e aziendale. Mi pare un buon motivo per fare attenzione. 

Pat

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